Dr. Gianni Buticchi, Medico Specialista in Reumatologia
È una malattia cronica e progressiva che interessa in particolare le articolazioni provocando deformazioni, anche gravi. Il quadro clinico dell’artrite reumatoide è molto variabile e presenta spesso forti oscillazioni anche nel corso della malattia.
L’artrite reumatoide è un’artrite infiammatoria in cui le articolazioni, in genere quelle delle mani e dei piedi, sviluppano un’infiammazione, dando luogo a gonfiore, dolore e spesso distruzione dell’articolazione. Ai primi sintomi si è soliti ricorrere ali analgesici che però non funzionano.
In breve
- Le articolazioni (solitamente le piccole articolazioni degli arti) diventano dolorose e hanno una rigidità che persiste per più di 60 minuti al risveglio e dopo l’inattività.
- Possono manifestarsi febbre, debolezza e danni ad altri organi.
- La diagnosi si basa essenzialmente sui sintomi, ma anche su esami del sangue che ricercano il fattore reumatoide e sulle radiografie.
- Il trattamento può includere attività fisica, l’applicazione di una stecca e farmaci (farmaci antinfiammatori non steroidei, farmaci antireumatici modificanti la malattia e farmaci immunosoppressori) e, a volte, chirurgia.
Cosa succede?
Il quadro clinico più importante è la presenza di una forma iniziale di artrite reumatoide che costituisce la principale forma di malattia infiammatoria sistemica ad andamento cronico, è la forma di poliartrite più comune. Colpisce elettivamente le articolazioni mobili con particolare interessamento delle piccole articolazioni delle mani e dei piedi, ma può interessare anche le articolazioni portanti come le anche, le ginocchia, le caviglie. Generalmente risparmia la colonna vertebrale. Può tuttavia interessare anche l’articolazione fra la prima e la seconda vertebra (alto-occipitale) con una manifestazione clinica altamente invalidante.
I più colpiti
L’infiammazione colpisce in particolare il sesso femminile (con rapporto donna-uomo pari a 2:1) in particolare tra i 40 e i 50 anni.
I sintomi
- Astenia,
- perdita di peso,
- mialgie,
- manifestazioni cutanee,
- febbricola.
La progressione
La membrana sinoviale s’infiamma, poi con l’evoluzione della malattia che subentrano le erosioni articolari, le deformità e le sublussazioni. In seguito possono essere interessati anche organi interni (come i polmoni, i reni e il cuore), vasi di piccolo calibro e gli occhi.
Quando la situazione si complica possono insorgere rotture dei tendini, flogosi cutanea (a tipo vasculite), e possono venire intaccati anche gli organi di senso.
La diagnosi
È affidata essenzialmente all’esame ecografico che mette in evidenza le microerosioni e la formazione di nuovi vasi grazie all’utilizzo di una particolare tecnica detta power doppler.
La radiologia tradizionale mette in evidenza solo manifestazioni articolari tardive.
Si parla di gold standard diagnostico articolare quando viene attuata una risonanza magnetica nucleare.
Le terapie
I trattamenti includono misure semplici e conservative. Le misure più semplici mirano ad alleviare i sintomi e comprendono il riposo, un’alimentazione adeguata e trattamenti fisioterapici. Gli altri tipi di terapia sono farmacologici, chirurgici, riabilitativi.
In tutti i casi, gli obiettivi principali del trattamento sono volti a ridurre l’attività della malattia e a modificarne il decorso naturale, per garantire al paziente una miglior qualità della vita.