Grandi speranze dalla scoperta di nuovi farmaci, ma la prevenzione rimane l’obiettivo principale. Ne parla il dottor Gian Carlo Cacciani, specialista in malattie respiratorie, in igiene e medicina preventiva.
In base ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni minuto 3 persone muoiono di cancro al polmone. In Italia le nuove diagnosi nel 2013 sono state 38 mila, e costituisce la prima causa di morte per neoplasia nell’uomo, la seconda nelle donne: nell’85% dei casi il fumo di sigaretta ha il ruolo principale come fattore scatenante della malattia. Il picco di incidenza si ha tra i 50 e 60 anni di vita . Nonostante le varie terapie la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è di circa il 13%.
È una malattia che origina da cellule dei polmoni che subiscono una mutazione e cominciano a dividersi e riprodursi in maniera incontrollata. Le cellule hanno la capacità di staccarsi dal luogo di origine e andare a invadere i tessuti circostanti o migrare in altre zone del corpo (metastasi). La gran parte dei carcinomi polmonari è riconducibile a 4 tipi principali (istotipi) in base alle caratteristiche delle cellule d’insorgenza:
1) Carcinoma spinocelulare
2) Adenocarcinoma
3) Carcinoma anaplastico a grandi cellule
4) Microcitoma.
La scelta del trattamento del paziente oncologico è legato al tipo istologico, allo stadio della malattia, alle condizioni del paziente, all’età e alla presenza di altre malattie: obiettivi primari sono la sopravvivenza e la qualità di vita. I 3 principali trattamenti oncologici sono: chirurgia-chemioterapia-radioterapia; questi trattamenti talora possono essere associati al fine di ottenere una migliore risposta terapeutica. La terapia chirurgica è attualmente la sola che può permettere la guarigione, purtroppo spesso i pazienti tardano ad andare dal medico e pertanto in circa il 70% delle diagnosi la malattia, a causa di ritardi diagnostici, è estesa e non operabile, con una speranza di vita compresa tra 6 e 24 mesi. La chemioterapia si è sempre basata sull’impiego di uno o più farmaci che hanno l’obiettivo di distruggere cellule a rapida crescita come sono quelle tumorali; purtroppo vengono colpite anche cellule sane a rapida crescita presenti in altri organi, talora con disturbi collaterali importanti: stomaco (vomito), cute (caduta dei capelli), sangue (anemia, leucopenia). Per fortuna la ricerca medica in questi ultimi anni ha fatto passi da gigante: oltre alla scoperta di sostanze che permetto di rendere meno pesante la chemioterapia, studi di biologia molecolare hanno permesso d’individuare le alterazioni molecolari che sono alla base della crescita di alcuni tumori e conseguentemente studiare farmaci specifici per bloccare lo sviluppo e la crescita tumorale (Target therapy). Questi farmaci ad azione mirata in base alle caratteristiche genetiche del tumore (afatinib, erlotinib, gefitinib, bevacizumab, crizotinib) hanno permesso di attuare nel 30% dei casi una terapia personalizzata con aumento significativo della sopravvivenza e una buona qualità di vita.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che l’incidenza del tumore polmonare, come causa di morte, passerà dal 10° posto del 1990 al 5° posto nel 2020: questo impone un notevole impegno nel individuare azioni di prevenzione primaria e secondaria atte a rallentare la progressione della malattia.
COME PREVENIRE
PREVENZIONE PRIMARIA
– Abolizione delle sigarette
– Evitare luoghi inquinati
– Alimentazione corretta(ricca di verdure e frutta, povera di grassi e fritti)
PREVENZIONE SECONDARIA
– TAC spirale in persone a rischio
– Esame sangue ed esalato condensato bronchiale (per ricerca di alterazioni genetiche atte ad individuare persone a rischio di neoplasia e pertanto meritevoli di controlli nel tempo in attesa di terapie precoci mirate).
FATTORI DI RISCHIO
Il più importante fattore di rischio nel tumore del polmone è rappresentato dal fumo di sigaretta: esiste, infatti, un chiaro rapporto dose-effetto, e questo vale anche per il fumo passivo, tra questa abitudine e la neoplasia. Ciò significa che più si è fumato (o più fumo si è respirato nella vita), maggiore è la probabilità di ammalarsi : in Italia ogni 7-8 minuti muore una persona per patologia legata al fumo.
Ruolo importante hanno le sostanze tossiche usate in attività lavorative (radon, asbesto, arsenico, cromo, cloruro di vinile,idrocarburi aromatici policiclici). Il ruolo dell’inquinamento atmosferico è riconosciuto come un importante fattore causale,ma la quantificazione dell’effetto è ancora da valutare in modo scientificamente rigoroso, mentre è fonte di vari studi la predisposizione genetica famigliare.
SINTOMI
1 dimagramento
2 difficoltà di respiro
3 tosse secca
4 catarro striato di sangue
5 dolore al torace
La presentazione clinica del tumore polmonare è in funzione di molteplici variabili come: istotipo, sede del tumore e dimensioni, meccanismi di difesa, predeterminazione biologica del comportamento tumorale. I sintomi sono spesso comuni ad altre patologie respiratorie (tosse, febbre, dispnea, calo di peso, astenia, anoressia, dolori) e pertanto possono confondere e ritardare il contatto con il medico di famiglia; devono mettere in allarme se non sono attribuibili a patologie note e/o perdurano oltre 3/4 settimane nonostante le terapie praticate. Sintomi acuti come la presenza di sangue nel catarro e dolore al torace richiedono una rapida consulenza specialistica ed esami atti ad accertarne la causa.
In attesa di scoperte di nuove sostanze utili per la diagnosi precoce e per la terapia mirata alle alterazioni causa della insorgenza del tumore polmonare, l’obiettivo primario sarà la creazione di un’alleanza tra medico e fumatore per cercare di ottenere la abolizione del fumo di sigarette: l’aiuto di Associazioni di volontari motivati (Avoprorit-Verso il Sereno-Lega tumori) sarà indispensabile per costituire la squadra che accompagnerà il paziente e la sua famiglia nella lotta per la vita.