L’importante è rivolgersi a un professionista del settore. Ne parliamo con il Dottor Federico Cioni, specialista in Scienza dell’Alimentazione e Medicina Interna.
“Il tema è complesso. Purtroppo siamo costantemente bombardati da proposte di scelte alimentari a volte serie, altre meno. La prima regola, come sempre, è il buon senso; la seconda evitare di consultare il web, che propone informazioni spesso superficiali e fuorvianti, e consultare invece le linee guida delle Società Scientifiche nazionali e internazionali e il sito del Ministero della Salute. Meglio ancora, fissare un incontro con uno specialista che possa prendere in esame il paziente e organizzare un percorso alimentare su misura”.
Chi dovrebbe sottoporsi a una dieta?
“Se per dieta intendiamo l’accezione originale del termine greco che si potrebbe tradurre come “stile di vita” allora tutti dovrebbero stare a dieta. Se, invece, facciamo riferimento all’uso corrente del termine che identifica modelli alimentari più o meno restrittivi allora devono mettersi a dieta coloro che hanno problemi di peso (in eccesso o in difetto), chi ha patologie o disturbi del metabolismo (diabete, dislipidemie, ecc.) e chi pratica sport in forma agonistica o comunque con elevata intensità”.
In assenza di disturbi qual é il comportamento alimentare corretto?
“Lo schema nutrizionale più studiato e validato dal mondo scientifico è quello della cosiddetta dieta Mediterranea. Quindi via libera a proposte che siano più o meno allineate con questo modello: abbondante consumo di verdura, frutta due volte al giorno, carboidrati complessi (meglio se integrali) a ogni pasto, olio di oliva extravergine usato come condimento a crudo, grande variabilità delle fonti proteiche, in particolare pesce, legumi, uova, carne bianca e un paio di volte la settimana carne rossa. Inoltre è buona abitudine, una regolare pratica di attività fisica e una buona idratazione. Naturalmente sono possibili variazioni sul tema legate a scelte personali, gusti o necessità. In linea di massima invito a diffidare di modelli nutrizionali alternativi o estremi, che dovrebbero essere seguiti solo in accordo col proprio Medico di Medicina Generale e eventualmente con l’aiuto di uno specialista”.
Si parla tanto di digiuno: un giorno alla settimana, uno al mese oppure le 15 ore ogni settimana per lasciare a riposo l’organismo dall’assunzione di cibo: cosa ne pensa? Lo consiglia?
“Il digiuno, in tutte le sue declinazioni è un’arma potente e come tale potenzialmente molto pericolosa. Ne sconsiglio quindi l’utilizzo autonomo e incontrollato Le potenzialità di utilizzo ci
sono ma devono controllate attentamente monitorate. In determinati casi e sempre nel contesto di un percorso clinico condiviso col proprio medico e sotto il controllo di uno specialista, può essere proposto come percorso terapeutico, per limitati periodi di tempo.
Naturalmente se per digiuno intendiamo semplicemente non assumere cibo nelle ore serali o notturne, o “stare leggeri” un giorno la settimana, allora entriamo nel campo di abitudini alimentari che sono presenti nella nostra cultura da secoli, anche con significati rituali o religiosi (basti pensare alla Quaresima cristiana). In questo caso direi che non c’è niente di nuovo sotto il sole”.
Ci sono cibi che fanno bene e cibo che non sono consigliabili?
“Tutti i cibi naturali e non elaborati sono in genere i più raccomandati. Viceversa i cibi cosiddetti spazzatura (“junk foods” in inglese), le bibite gassate e non, i superalcolici, le carni lavorate e in generale i cibi ad alto tenore di conservanti, insaporitori e grassi di scarsa qualità dovrebbero essere evitati o comunque consumati con moderazione.
La differenza la fanno il tipo di cottura e la regolarità del consumo. Per quanto riguarda le cotture bisogna evitare quelle troppo elaborate e con aggiunta di grassi di cottura: soprattutto non bisogna consumare cibi bruciacchiati o fritti a temperature troppo elevata (in particolare non bisogna mai superare il punto di fumo dell’olio che si utilizza per la frittura). Per quanto riguarda la quantità, vige ancora una volta la regola del buon senso. Nessun cibo fa danno se viene consumato una tantum e in piccola quantità. Quasi tutti diventano dannosi se vengono consumati in eccesso”.
Un ultimo consiglio…
“Non si può parlare di dieta dimenticando l’importanza di una regolare attività fisica e soprattutto ricordando che l’equilibrio e la varietà delle scelte restano i fattori chiave di una corretta alimentazione e in generale di una corretta igiene di vita”.