Articolo realizzato in collaborazione con la Dottoressa Cecilia Dieci, Biologa Nutrizionista.
Il termine inglese Emotional Eating significa “alimentazione emotiva o fame emotiva”: si tratta di un comportamento alimentare in cui una persona reagisce ad una situazione emotivamente stressante, con un modo di alimentarsi non controllato. In questo articolo approfondiamo che cos’è l’emotional eating, perché si scatena e quali sono i segnali per riconoscerlo.
Cos’è l’emotional eating
Questo termine viene usato dagli esperti di comportamento alimentare per indicare la tendenza ad utilizzare il cibo come strategia per affrontare eventi che provocano disagio emotivo.
È importante specificare che la fame emotiva, non consiste nel mangiare un buon dolce dopo una giornata stressante, ma è l’unica strategia a cui alcune persone riescono a ricorrere per gestire situazioni stressanti.
La fame emotiva viene collegata ad aspetti psicologici, più precisamente emotivi, che si accentuano davanti a situazioni stressanti.
In pratica la psiche ritiene erroneamente che abbandonarsi al cibo in modo incontrollato possa fornire una liberazione dal disagio vissuto in quel momento, sostituendolo ad una sensazione immediata di soddisfazione. In realtà uno dei principali problemi è che questo comportamento non aiuta a controllare le emozioni negative, ma ne aggiunge di ulteriori come ansia, senso di colpa, vergogna.
Quali segnali si devono monitorare?
L’emotional eating si palesa attraverso una serie di campanelli di allarme molto specifici, che non devono essere ignorati. Ecco alcuni esempi concreti:
- quando si mangia in modo eccessivamente veloce;
- se si tende a consumare solo junk food;
- se si ha l’abitudine frequente di spiluccare;
- se si manifestano fasi di completo disinteresse verso il cibo e fasi di fame acuta;
- quando, finito di mangiare, non ci si sente mai sazi;
- quando, dopo aver mangiato, si avverte una sensazione di senso di colpa o disagio;
- quando si pensa che il cibo sia l’unica reale gratificazione della propria giornata.
Quali domande è consigliabile porsi prima di mangiare?
Se, nonostante questi segnali, risulta ancora difficile capire se si soffre di fame emotiva, è consigliabile porsi alcune domande nel momento in cui si viene sopraffatti dalla fame:
- provo realmente un senso di fame?
- se la risposta alla domanda precedente è no, bisogna capire che emozione si sta provando? Paura, rabbia, disagio? Quale emozione spinge a ricercare il cibo come rifugio?
- dopo aver identificato le proprie emozionali, che cosa può aiutarti realmente a risolvere il tuo problema? Fare movimento e attività fisica, praticare mindfulness e yoga, dedicarsi ad un hobby etc.
Non saper gestire in modo autonomo la fame emotiva è più comune di quanto si pensi, per questo è consigliabile rivolgersi ad uno specialista del settore.
Se desideri maggiori informazioni, non esitare a contattare il nostro ufficio accettazione.
Oppure puoi fissare un primo appuntamento con la Dottoressa Cecilia Dieci, direttamente dal nostro sito; non è mai troppo tardi per iniziare un percorso specifico e rinnovare il tuo rapporto con il cibo.