Prof. Francesco Ferrozzi
Caratteristiche tecniche
La nuova apparecchiatura ha caratteristiche innovative in parte “strutturali”, in parte “tecnologiche”. Innanzitutto la geometria del magnete. È più compatto. Il gantry, ovvero il tunnel in cui viene inserito il paziente, è più corto e il diametro è maggiore rispetto alle macchine di vecchia generazione in modo da ridurre al minimo la sensazione di claustrofobia. Inoltre la particolare illuminazione della stanza riduce ulteriormente la sensazione di “spazio chiuso”.
Tecnologicamente l’apparecchiatura è più veloce e dotata di maggiore risoluzione in ogni tipologia di esame. Inoltre sono migliorate in modo significativo le sequenze “in diffusione”, attualmente impiegate in ogni distretto anatomico con conseguente ulteriore miglioramento delle capacità diagnostiche, soprattutto in un’ottica di diagnostica differenziale.
Il distretto prostatico
Lo studio multiparametrico della prostata offerto dalla nuova apparecchiatura fornisce informazioni estremamente dettagliate sulla ghiandola: è attualmente l’indagine più sofisticata nello studio della prostata e una guida precisa per poter indirizzare la biopsia mirata, evitando, prelievi plurimi e “random”. Risultato? Una minore invasività della procedura e, una volta raggiunta la diagnosi, il mezzo più raffinato per definire la reale estensione della malattia alle strutture circostanti, guidando i tempi rapidi la scelta della terapia più idonea al caso specifico.
L’organo, infatti, non viene valutato solo secondo il parametro strutturale definito dall’aspetto nella varie sequenze, ma anche secondo uno studio dinamico “perfusivo” post a mezzo di contrasto. In questo modo è possibile costruire una mappa della microvascolarizzazione del tessuto. Non solo. Grazie alle sequenze “in diffusione” si ottengono ulteriori e preziose informazioni basandosi sulla mobilità delle molecole d’acqua contenute all’interno di un tessuto. Tanto minore è questa mobilità, detta diffusività molecolare, tanto maggiore sarà la probabilità che il tessuto sia alterato secondo un’organizzazione strutturale patologica tumorale.
Il distretto intestinale
Altrettanto importante lo studio del distretto intestinale attraverso la Entero-RM. Si tratta di un’indagine che, preceduta da una distensione osmotica delle anse intestinali e associata al blocco dei movimenti peristaltici del viscere, tramite un’iniezione di buscopan, permette di esaminare con estremo dettaglio questo distretto anatomico, impossibile da raggiungere con la sola endoscopia.
La sua esecuzione fornisce inoltre indicazioni utili sull’indicazione o meno dell’uso di una video capsula in casi specifici come in presenza di segmenti intestinali stenotici, ovvero ristretti rispetto al normale.
Inoltre le sequenze in diffusione, unitamente alla valutazione della vascolarizzazione parietale consentono informazioni essenziali al gastroenterologo (integrate da parametri di laboratorio e clinici) sull’ “attività o quiescenza” delle malattie infiammatorie croniche, portando a una scelta terapeutica adeguata.
Il distretto epato-bilio-pancreatico
Viene perfettamente studiato con questa tecnologia, grazie all’altissima risoluzione delle immagini delle vie biliari, in particolare grazie alla Colangio-RM che “dipinge” tutto l’albero biliare con estrema accuratezza.
La risoluzione di contrasto offerta dalla RM è inoltre molto superiore a quella della TC e, sebbene i tempi di esecuzione siano leggermente più lunghi, la sensibilità e specificità della metodica in tutta la patologia epatica, sia diffusa che focale, è decisamente superiore, con un vantaggio: non vengono utilizzate radiazioni ionizzanti.
La mammella
Rappresenta un ulteriore distretto anatomico che beneficia della nuova tecnologia RM. Ovviamente entro indicazioni cliniche ben precise, l’elevatissima risoluzione spaziale e di contrasto della metodica permettono uno studio accuratissimo specie in un’ottica di diffusione di tumori multicentrici e di parametrazione della risposta terapeutica in corso di terapia neoadiuvante.
In determinate categorie di pazienti ad alto rischio genetico la valutazione di screening può rivestire un ruolo importante per la prevenzione.
Molto efficace, infine, nello studio delle pazienti con protesi in cui il contrasto e la visione d’insieme del distretto anatomico, anche in profondità, permette una valutazione estremamente precisa di un’eventuale complicanza.
Controindicazioni
Attualmente anche i pace-maker cardiaci di ultima generazione, sono RM compatibili e possono essere disattivati dal cardiologo per poter eseguire l’esame. Solo i portatori di dispositivi di vecchia generazione, clips chirurgiche, specie se vascolari ferromagnetiche, neuro stimolatori, controindicano l’esecuzione dell’esame. Le protesi metalliche di tipo ortopedico, per quanto non rappresentino una controindicazione, possono rendere impossibile la lettura delle immagini a causa d’interferenze magnetiche.
Le indagini nel I trimestre di gravidanza, invece, devono essere accuratamente valutate in un’ottica costo-beneficio.