Articolo realizzato in collaborazione con la Dottoressa Cecilia Dieci, Biologa Nutrizionista.
Negli ultimi anni il microbiota intestinale è stato protagonista di molti studi e ricerche: quello che è emerso è che un microbiota in salute garantisce degli effetti benefici a tutto l’organismo.
In questo articolo andiamo ad approfondire che cos’è il microbiota intestinale, qual è il suo ruolo e come prendersene cura attraverso una corretta alimentazione.
Che cos’è il microbiota intestinale?
Con l’espressione microbiota si intendono diversi miliardi di microrganismi presenti nel tubo digerente, principalmente nel colon: in particolare batteri, ma anche virus, funghi e protozoi. Questa popolazione è molto ampia: si stima che il numero di cellule microbiche intestinali, sia pari a 10 volte il numero di cellule dell’intero organismo.
Qual è il ruolo del microbiota e perché è importante?
Recenti studi e ricerche hanno dimostrato che il microbiota intestinale svolge numerose e importantissime funzioni per tutto l’organismo. Ecco quelle principali:
- fornisce protezione alla crescita di patogeni;
- regola il metabolismo e il senso di sazietà;
- se è in salute, protegge l’apparato cardiocircolatorio;
- è fondamentale nell’educazione della risposta immunitaria dell’ospite (una flora intestinale buona aiuta a sconfiggere le malattie);
- elimina le tossine;
- favorisce il corretto processo digestivo;
- contribuisce attivamente alla biosintesi di varie vitamine, in particolare la vitamina B12.
Un aspetto importante da sottolineare riguarda le connessioni tra pancia e cervello: i microrganismi del microbiota sono degli ottimi mediatori.
Un intestino felice influisce sul sistema nervoso?
Il microbiota intestinale comunica con il cervello attraverso il sistema nervoso intestinale. Questa informazione è determinante nel comprendere che un’alterazione del microbiota può attivare una serie di azioni, portando alla sovrapproduzione di sostanze infiammatorie che possono causare:
- lesioni intestinali
- disfunzioni cerebrali.
Inoltre alcune ricerche scientifiche hanno evidenziato che il 20% dei pazienti con malattie infiammatorie intestinali hanno disturbi del sonno e depressione: si può quindi dedurre che il benessere dell’intestino influenza anche la psiche.
Microbiota e una corretta alimentazione
La composizione del microbiota dipende da fattori ambientali, in particolare la dieta, ma anche dall’uso di farmaci, antibiotici e l’esposizione ad agenti antimicrobici. Per avere un microbiota intestinale in equilibrio è importantissimo seguire un’alimentazione equilibrata, compatibilmente al proprio contesto geografico. La dieta mediterranea che si segue principalmente in Italia è un buon punto di partenza, ecco alcuni consigli utili:
- consumare in abbondanza verdura, frutta, legumi e cereali non raffinati. In particolare alimenti come cicorie, banane, porri e cipolle sono molto ricchi di prebiotici e aiutano la produzione di batteri buoni nel colon. Secondo alcuni studi, i soggetti che adottano un modello di dieta mediterranea hanno una maggiore produzione di acidi grassi a corta catena ed una maggiore diversità nella popolazione microbica ;
- chi invece ha una dieta ricca in grassi saturi, con un elevato consumo di carne rossa e carboidrati raffinati può avere una disbiosi intestinale che causa meccanismi pro-infiammatori, che possono avere un effetto diretto sul sistema immunitario;
- un altro elemento importante dell’alimentazione riguarda la varietà perché è stato osservato che una dieta monotona contribuisce a provocare una riduzione della biodiversità del microbiota intestinale;
- infine non bisogna sottovalutare il ruolo dello sport. Ci sono delle forti evidenze che anche l’attività fisica svolga un ruolo centrale nella modulazione del microbiota intestinale, aumentando la diversità delle specie microbiche che esercitano un effetto positivo sulla salute.
Presso il Valparma Hospital è possibile sottoporsi ad una visita specialistica in scienze dell’alimentazione: se desideri maggiori informazioni, non esitare a contattare il nostro ufficio accettazione.