Le palpitazioni al cuore, conosciute anche come cardiopalmo, si manifestano come una percezione soggettiva del battito cardiaco, normalmente non avvertito. A volte derivano da una condizione cardiaca grave, spesso sono “innocenti” e talvolta possono semplicemente essere causate da uno stile di vita non idoneo. L’aspetto più importante è capire come riconoscerle e quando rivolgersi ad un medico per una visita specialistica di approfondimento. In questo articolo approfondiamo, insieme al Dottor Gianfranco Cervellin, specialista in Cardiologia, sintomi, cause, esami e prevenzione.
Cosa sono le palpitazioni al cuore e come si manifestano
Il cardiopalmo, o palpitazioni cardiache, si avverte come una sgradevole percezione del battito cardiaco, che può essere avvertito come accelerato o come irregolare, o come particolarmente intenso.
Questa percezione si avverte a livello della gola e del collo, ma più spesso in generale del torace.
Si tratta di un sintomo comune nella popolazione generale, che si manifesta in particolare con l’aumento dell’età e delle comorbilità, per esempio ipertensione e cardiopatie.
Le diverse tipologie di cardiopalmo
L’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione (AIAC) distingue tra cardiopalmo extrasistolico, cardiopalmo tachicardico, cardiopalmo ansioso e cardiopalmo intenso.
Questa classificazione è importante, ma bisogna sempre ricordare che molti pazienti non sono in grado di descrivere precisamente le caratteristiche del loro cardiopalmo.
Ecco alcune specifiche:
- il cardiopalmo extrasistolico di solito produce una sensazione di “perdita del battito” o di “tonfo al cuore”, intervallata da periodi di completo benessere, durante i quali l’attività cardiaca è regolare e non percepita. Questa tipologia di cardiopalmo è frequente anche in soggetti giovani e sani ed è caratterizzato da una prognosi generalmente benigna;
- il cardiopalmo tachicardico è causato in genere dall’aumento di frequenza del cuore, e viene spesso descritto dai pazienti come “un veloce battito d’ali” nel torace. Se il cardiopalmo tachicardico inizia e finisce bruscamente (on-off) è fortemente suggestivo di tachicardia parossistica o fibrillazione atriale parossistica, mentre se l’instaurazione è graduale, più spesso si tratta di tachicardia sinusale da varie cause sistemiche o da utilizzo di farmaci, sostanze stimolanti (caffeina, nicotina…) o droghe d’abuso;
- il cardiopalmo ansioso è associato a stati d’ansia e solitamente è caratterizzato da lieve tachicardia, compatibile con età e condizioni cliniche del soggetto. Di norma inizia e finisce gradualmente, ad ulteriore conferma che non è causato da tachicardie parossistiche;
il cardiopalmo intenso o pulsante è descritto come la percezione di battiti cardiaci forti, ma non particolarmente rapidi. Generalmente è causato da stati di circolo iperdinamico, come insufficienza aortica, febbre, anemia, fistola artero-venosa etc.
Le principali cause delle palpitazioni al cuore
Le principali cause della manifestazione delle palpitazioni al cuore sono:
- aritmie cardiache;
- cardiopatie strutturali;
- disturbi psichici come ansia e attacchi di panico;
- malattie sistemiche;
- variazioni ormonali;
- uso di farmaci, sostanze stimolanti o droghe da abuso.
Si possono prevenire le palpitazioni al cuore?
A seconda della causa scatenante delle palpitazioni cardiache, è possibile intervenire a livello di prevenzione su alcuni aspetti:
- imparare a controllare le fonti di stress;
- evitare di assumere caffeina e bevande energetiche che possono accelerare il battito cardiaco;
- seguire uno stile di vita sano, con la giusta dose di esercizio fisico.
Quando rivolgersi ad uno specialista?
Se le palpitazioni hanno una frequenza crescente e si manifestano sintomi collaterali come svenimenti, sensazioni di capogiro e respiro corto, è importante effettuare una visita cardiologica.
L’iter diagnostico procede con una serie di domande dello specialista, riguardanti:
- le condizioni precedenti all’esordio della manifestazione;
- le caratteristiche di esordio;
- come si è manifestato il cardiopalmo;
- le caratteristiche della fine della manifestazione;
- le caratteristiche anamnestiche remote.
Il secondo step da seguire è procedere con l’elettrocardiogramma che è in grado di porre diagnosi di aritmia qualora eseguito durante un episodio, e/o di evidenziare caratteristiche elettrocardiografiche sospette per sindromi aritmogene.
Ulteriori accertamenti cardiologici (come ECG sec. Holter, loop recorder etc.), relativi al cardiopalmo, si pianificano in accordo con lo specialista in base all’impostazione diagnostica iniziale.
Presso il Valparma Hospital è possibile sottoporsi ad una visita specialistica cardiologica e ad un check up cardiologico ed essere seguiti in un percorso specifico: se desideri maggiori informazioni, non esitare a contattare il nostro ufficio accettazione.