Dr. Roberto Fratta – Medico Specialista in Senologia Clinica
Per effettuare una corretta prevenzione senologica, oltre ad avere un corretto stile di vita, è necessario eseguire periodici controlli quali l’autopalpazione, l’ecografia mammaria, la mammografia e visita senologica, tutti strumenti che permettono di giungere ad una diagnosi precoce della patologia oncologica mammaria, con implicazioni positive in relazione alla terapia, alla prognosi e alla qualità di vita delle donne affette da questa patologia.
Il Dr. Roberto Fratta, medico specialista in Senologia Clinica presso la nostra struttura, spiega quali sono i sintomi da monitorare e gli esami strumentali necessari per seguire una corretta prevenzione.
Esami di prevenzione: a che età iniziare?
I controlli periodici individuali consigliati per la prevenzione della patologia oncologica mammaria iniziano a 30-35 anni quando una ecografia mammaria in genere riesce a ben definire le caratteristiche del tessuto ghiandolare e l’eventuale presenza di patologia focale o diffusa.
La mammografia, meglio se integrata dalla tomosintesi mammaria, assume importanza a partire dai 40 anni, quando la sola ecografia, non è in grado di individuare l’eventuale presenza di microcalcificazioni che possono essere indicative di un carcinoma in situ, stadio iniziale della patologia nella quale ancora non è presente una neoformazione solida visualizzabile con l’ecografia.
Lo screening mammografico attuato dall’USL in provincia di Parma inizia dai 45 anni con un controllo annuale fino ai 50 anni , che diventa biennale fino ai 74 anni.
L’importanza di eseguire la mammografia dai 40 ai 45 anni è confermata da un recente studio pubblicato su Radiology dello Swedish Cancer Institute di Seattle, condotto su 2000 pazienti con carcinoma mammario e un’età compresa tra 40 e 49 anni. Nello studio si è evidenziato che le donne positive alla patologia, avevano una miglior prognosi perché la neoplasia era in fase iniziale, meglio curabile e con minori conseguenze.

Oltre i 50 anni, in assenza di fattori di rischio importanti la frequenza del controllo mammografico consigliata è biennale. La frequenza del carcinoma mammario nelle donne con più di 70 anni è di circa il 21% ed è perciò consigliabile continuare ad eseguire la mammografia biennale anche oltre questa età, tanto più a lungo, quanto migliori sono le condizioni generali della donna e l’assenza di patologie concomitanti.
I sintomi da monitorare
- Gonfiore o ispessimento della mammella con presenza di noduli duri, in genere senza dolore;
- Cambiamenti nell’aspetto, nella forma e nelle dimensioni del seno, con aspetto increspato o irritato della pelle;
- Retrazione cutanea;
- Secrezione dal capezzolo di sostanze sierose o di sangue;
- Gonfiore nel cavo ascellare.
Autopalpazione
Una buona abitudine per la prevenzione della patologia mammaria è l’autopalpazione, l’esame periodico del proprio seno consente alla donna di abituarsi a conoscere il suo aspetto normale ed a notare eventuali cambiamenti.
L’autopalpazione è un esame che la donna può eseguire da sola a partire dai 20 anni, periodicamente ogni mese, nel momento in cui il seno è meno teso e dolente, in genere una settimana dopo la fine del ciclo.
Quando la donna è in gravidanza o in menopausa il momento in cui eseguire l’autopalpazione è indifferente. Se l’autopalpazione evidenzia un dubbio, è necessario sentire il parere di uno specialista che ne determinerà la natura tramite la visita senologica, l’ecografia e, oltre i 40 anni, la mammografia.
I principali fattori di rischio
- età (la maggior parte dei tumori della mammella viene diagnosticata in donne con più di 50 anni);
- la prima gravidanza dopo i 30 anni;
- menarca prima dei 12 anni;
- menopausa dopo i 50 anni;
- non aver avuto figli;
- la familiarità;
- mutazioni genetiche (geni onco-soppressori BRCA-1 e BRCA =2), da cui dipende il 50% delle forme ereditarie di cancro al seno;
- l’uso eccessivo di estrogeni;
- il sovrappeso e l’obesità, uno stile di vita sedentario, il fumo, l’abuso di alcol e una dieta povera di frutta e verdura.
Tomosintesi: il miglior modo per prevenire il tumore al seno
Nella diagnostica del tumore al seno il primo strumento d’indagine rimane la mammografia abbinata all’ecografia: si tratta di un binomio completo e accurato, ma con un limite.
La mammografia rappresenta una proiezione bidimensionale di una struttura tridimensionale per cui, geometricamente, tessuti che appartengono a piani diversi risultano sovrapposti nell’immagine radiografica tradizionale.
La tomosintesi invece, permette di effettuare una lettura più dettagliata e specifica, svelando lesioni anche molto piccole.
Con questo metodo è possibile studiare la mammella in modo più dettagliato permettendo una migliore differenziazione dei tessuti.
La Tomosintesi quindi ha diversi potenziali benefici clinici:
- Riduzione delle proiezioni supplementari;
- Inferiore numero di biopsie;
- Miglioramento nella rilevazione di lesioni cancerogene.
Devi effettuare una visita senologica? Presso il Valparma Hospital puoi effettuare un percorso di prevenzione senologica con il Dr. Roberto Fratta, attraverso l’effettuazione di:
- Visita senologica;
- Ecografia mammaria;
- Mammografia con possibilità di tomosintesi.