Articolo realizzato in collaborazione con il Dottor Giuseppe Gobbi, Medico Ortopedico Specialista in Chirurgia della mano
La rizoartrosi è una patologia che interessa il pollice, causa un dolore che ne rende l’utilizzo difficoltoso soprattutto quando sono richiesti movimento di torsione e opposizione del pollice con le dita lunghe. Si tratta di una patologia molto diffusa che può essere trattata sia con terapie conservative, sia con un approccio chirurgico. In questo articolo approfondiamo cause, sintomi e terapie.
Che cos’è la rizoartrosi
La rizoartrosi è un’artrosi cioè una usura delle cartilagini che colpisce l’articolazione trapezio metacarpale situata alla base del pollice. Tale articolazione consente il movimento di rotazione del pollice rendendo possibile la presa bidigitale. Le attività lavorative e non che implicano movimenti ripetitivi provocano una usura progressiva delle cartilagini di rivestimento del trapezio e della base del primo metacarpo.
Quali sono i sintomi con cui si manifesta
Tra i sintomi della rizoartrosi quello predominante è il dolore localizzato alla base del primo raggio, in corrispondenza dell’articolazione trapezio-metacarpale. Questo dolore è provocato dalla mobilizzazione attiva e passiva dell’articolazione e la persona non riesce a compiere gesti molto semplici come girare la chiave in una serratura o svitare il tappo di una bottiglia.
Altro sintomo importante è rappresentato da scrosci articolari provocati dalla mobilizzazione attiva e passiva del pollice
Man mano che la patologia progredisce si evidenzia una tumefazione a livello della articolazione trapezio metacarpica: si tratta di una conseguenza del progressivo scivolamento dorso laterale della base del primo metacarpo e della iperplasia della capsula articolare di tale articolazione.
Chi sono i pazienti più comuni
Questa patologia si manifesta a partire dalla seconda /terza decade di vita. Particolarmente colpiti sono lavoratori con attività manuale ripetitiva , ma anche casalinghe o pazienti dediti alle più svariate attività possono esserne colpiti. C’è una netta predominanza del sesso femminile sul maschile.
Rizoartrosi e prevenzione
Per evitare la manifestazione della rizoartrosi è consigliabile evitare di sovraccaricare l’articolazione della mano, eliminando o riducendo alcuni movimenti ripetitivi. Questa buona pratica però non garantisce che la patologia non si manifesti nel tempo.
L’uso di un tutore durante il giorno limita la usura di una trapezio metacarpica predisposta alla rizoartrosi. Tale tutore deve permetter la normale funzionalità della mano stabilizzando la aticolazione trapezio metacarpica e deve essere utilizzato durante il giorno per evitare usura delle cartilagini nella gestualità quiotidiana.
Come avviene la diagnosi della rizoartrosi
La diagnosi clinica della rizoartrosi si avvale dell’esame clinico del paziente e viene confermata e studiata con un esame radiologico.
Quali sono i trattamenti per curare questa patologia?
Per la terapia della rizoartrosi è possibile sottoporsi ad un trattamento di tipo sintomatico che può essere conservativo o chirurgico, con gli obiettivi di ridurre l’infiammazione, il dolore e il gonfiore, migliorare la mobilità articolare e poter riprendere la propria gestualità quotidiana.
Il trattamento conservativo, che prevede riposo, applicazione di ghiaccio, terapia medica di antinfiammatori, utilizzo di un tutore e di sessioni di fisioterapia, va riservato agli stadi iniziali della rizoartrosi e ai pazienti con scarse esigenze funzionali. La terapia infiltrativa locale è prevista in casi selezionati e la terapia chirurgica negli stadi iniziali prevede osteotomie correttive del primo metacarpo, mentre negli stadi avanzati sintomatici, con limitazione della vita di relazione, le tecniche chirurgiche sono:
- artroplastica, ricostruzione dell’articolazione con l’uso di protesi;
- artrodesi, fusione delle ossa articolari trapezio e primo metacarpo;
- artroscopia, rimozione di una parte dell’osso carpale trapezio;
- asportazione del solo trapezio con interposizione di spaziatori in Pirocarbone o altri materiali sintetici;
- trapeziectomia o emitrapeziectomia più artroplastica con tenosospensione. Questa tencica prevede la rimozione totale o parziale del trapezio e la interposizione di uno spaziatore ricavato da un tendine omologo arrotolato. I tempi di recupero vanno dai 2 mesi ai 3 mesi con una media di ritorno alla normale attività lavorativa tra i 70 e gli 80 giorni. Come evidenziato dal Dottor Gobbi, è la tecnica più utilizzata, lui stesso la utilizza dal 1990 con risultati estremamente soddisfacenti sulla scomparsa del dolore, il mantenimento della articolarità del pollice ed il ritorno alla normale attività lavorativa del paziente.
Il Valparma Hospital è strutturato in modo da poter seguire il paziente a 360 gradi in tutte le fasi del percorso terapeutico, partendo dall’inquadramento clinico e strumentale, passando per il trattamento conservativo, fino ad arrivare al trattamento chirurgico ed alla successiva riabilitazione post-operatoria, grazie ad una equipe altamente specializzata.
Per maggiori informazioni su questa patologia e sul nostro reparto di Ortopedia servizio di Chirurgia della Mano, visita il nostro sito.