Articolo realizzato in collaborazione con il Dott. Medardo Tagliavini, medico specialista in ginecologia presso la nostra struttura.
La secchezza vaginale è un disturbo molto comune, particolarmente in menopausa, dovuto alla riduzione del livello degli estrogeni che causano l’insorgenza di un’atrofia vaginale, ovvero una riduzione dello spessore della mucosa vaginale.
Tale atrofia vaginale può essere di grado lieve, moderato o severo. L’atrofia vaginale rientra inoltre nella più ampia sindrome genito-urinaria, nella quale all’assottigliamento della mucosa vaginale con comparsa di eventuali petecchie, possono associarsi bruciore uretrale, la frequenza e l’urgenza minzionale, l’ematuria, ovvero la presenza di tracce di sangue nelle urine, la disuria cioè la minzione dolorosa, la sensazione di peso dell’addome inferiore e la presenza di infezioni del tratto genito-urinario.
La vagina ha infatti una comune derivazione embriogenetica con uretra e vescica e questo può comportare col tempo la comparsa di alterazioni distrofiche comuni.
Tutte queste condizioni descritte possono condurre in un elevato numero di casi alla comparsa di dispareunia, ossia alla comparsa di dolori durante i rapporti, considerato il disturbo più fastidioso dalla maggioranza delle donne.
Secchezza vaginale: sintomi
In sintomi più comuni della secchezza vaginale sono quindi:
- bruciore uretrale;
- maggiore frequenza e urgenza alla minzione;
- lievi sanguinamenti;
- dolore durante la minzione;
- sensazione di peso all’addome;
- dolore durante i rapporti.
Cause della secchezza vaginale
Oltre alla menopausa la secchezza vaginale può essere indotta da trattamenti chemioterapici o radiologici conseguenti a patologie oncologiche. Può anche verificarsi in seguito a patologie autoimmuni come ad esempio la sindrome di Sjögren che causa anche secchezza oculare e della bocca.
Una secchezza vaginale di grado lieve può manifestarsi dopo trattamento contraccettivo o per vulvovaginiti come le candidosi.
Come si effettua la diagnosi
Per la diagnosi sarà necessaria una visita approfondita eseguita da un ginecologo particolarmente esperto in questo settore, che sarà in grado di indicare a ogni donna il trattamento più idoneo in base alla propria personale condizione.
Secchezza vaginale: rimedi e terapie
Le terapie sono molto differenziate e variano in base al grado di atrofia. Vi sono trattamenti non ormonali come ad esempio l’utilizzo di acido ialuronico disponibile in gel o ovuli, oppure trattamenti ormonali locali a basso dosaggio come l’Estriolo in gel che però va prescritto solo dopo un’attenta anamnesi della paziente per escludere eventuali controindicazioni.
In caso di patologia atrofica di grado moderato o severo può essere indicato l’utilizzo di Prasterone ovuli vaginali, che permette di ottenere benefici per tutto il distretto genito-urinario. Anche in questo caso naturalmente il trattamento va prescritto dopo un’accurata valutazione del quadro clinico individuale.
Un altro farmaco indicato in caso di atrofia moderata o severa è l’Ospemifene che fa parte della famiglia dei SERM, ovvero modulatori selettivi degli estrogeni, che agisce come gli estrogeni su alcuni tessuti come la mucosa vaginale. Infine, sempre in caso di atrofia moderata o severa, può essere utilizzato il trattamento laser, a radiofrequenza o con Caress Flow.
Il trattamento Caress Flow per la secchezza vaginale
È un trattamento di semplice utilizzo, non invasivo, privo di effetti collaterali, che si basa sulla sinergia di due elementi naturali, non ormonali, che sono l’ossigeno molecolare e l’acido ialuronico.
L’ossigeno molecolare è in grado di riattivare il microcircolo favorendo la rigenerazione dei tessuti, migliorando il trofismo, ovvero la tonicità e l’elasticità tissutale.
L’acido ialuronico invece possiede un elevato potere idratante è una spiccata azione fisiologica nel mantenimento del turgore e della plasticità dei tessuti.
Viene consigliata l’esecuzione di cinque sedute, ognuna della durata di 15 minuti e i dati della letteratura evidenziano ottimi risultati nel trattamento dell’atrofia vaginale e degli altri disturbi del distretto genito-urinario, garantendo quindi un netto miglioramento della dispareunia, ovvero del dolore durante i rapporti che è il principale obiettivo che le pazienti si prefiggono di raggiungere.
Se desideri avere maggiori informazioni su Caress Flow o prenotare una visita con i nostri Specialisti in ginecologia, puoi contattare l’ufficio accettazione o prenotare online.