Articolo realizzato in collaborazione con il Dott. Piero Corona, medico specialista in chirurgia vascolare.
Le vene varicose, conosciute anche come varici, non sono un disturbo estetico, ma costituiscono a tutti gli effetti una patologia del sistema circolatorio. In questo articolo approfondiamo sintomi, cause e terapie.
Che cosa sono le vene varicose
Le vene varicose degli arti inferiori sono un segno di insufficienza venosa che è una patologia cronica ed evolutiva di cui soffre il 35% della popolazione, con prevalenza femminile.
Si caratterizzano dalla dilatazione delle vene per perdita progressiva della funzionalità delle valvole che sono al loro interno e che permettono il defluire del sangue dalla periferia al cuore.
In queste condizioni il sangue tende a ristagnare, provocando a seconda dei casi, diverse sintomatologie fino alla complicanze che possono essere flebite o ulcerazione della pelle. Questo evidenzia come le vene varicose, che a volte vengono considerate come un problema estetico, in realtà sono un problema clinico e funzionale da non sottovalutare.
Le principali cause delle vene varicose sono molteplici, ma tra le più frequenti possiamo indicare:
- la familiarità
- l’utilizzo di anticoncezionali
- le gravidanze
- una prolungata stazione eretta
- sovrappeso
- vita sedentaria.
Vene varicose: come si effettua la diagnosi
Con la comparsa di sintomi come pesantezza, prurito, edema, arrossamento, discromie cutanee, flebiti o ulcere, è necessario sottoporsi ad una visita specialistica durante la quale si effettua un ecocolodoppler che, oltre a confermare i segni evidenti, indica la severità della malattia venosa o altre problematiche più interne alle vene che non sono visibili con una semplice valutazione clinica.
L’ecocolordoppler viene eseguito con il paziente sdraiato e successivamente per lo studio emodinamico con il paziente in piedi.
Come può essere trattata l’insufficienza venosa
Quando dalla visita e dall’ecocolordoppler si arriva ad una diagnosi precisa, si presentano due strade:
- la prima, in assenza di varici o di reflussi importanti delle vene safene, consiste nella prescrizione delle calze elastiche adeguate alla severità della patologia venosa e di farmaci, definiti flebotonici, che agiscono sulle pareti delle vene rinforzandole e ritardando nel tempo l’evoluzione della malattia venosa e/o varicosa;
- la seconda è quella chirurgica nel caso di varici o insufficienza severa della safena.
Intervento per le vene varicose: cosa sapere
L’intervento ha, nella quasi totalità dei casi, un approccio mininvasivo in anestesia locale ma con l’assistenza dell’anestesista.
Nel pre-operatorio viene eseguita la mappatura della vena con un pennarello sulla gamba da operare; si traccia una vera e propria strada anche sulla base di uno studio che lo stesso chirurgo che opera ha eseguito nelle precedenti visite.
Le procedure sono molteplici oggi ed associano la micro chirurgia delle varici e delle safene a trattamenti endovascolari. La procedura endovascolare più semplice, meno invasiva e che non richiede alcun tipo di anestesia da eseguire, chiude le vene con una iniezione di sostanze sclerosanti in forma di schiuma. La strategia in assoluto meno invasiva è sempre quella che porta ad un recupero di una parte del patrimonio venoso, attuando procedure conservative e non demolitive.
Presso il Valparma Hospital è possibile sottoporsi ad una visita specialistica e ad un eventuale intervento di chirurgia vascolare. Se desideri maggiori informazioni o desideri prenotare una visita specialistica, puoi effettuare la prenotazione online sul nostro sito.